Lo stadio Artemio Franchi e il campo di allenamento Bertoni tornano in mano al Comune di Siena. Ieri la pubblicazione nell’albo pretorio dell’atto di revoca della concessione degli impianti alla Robur, da parte dell’amministrazione. Dopo mesi e mesi di tira e molla, di incontri mancati, di rinvii, prese di tempo e lettere last minute, l’ultimo passo dell’irto cammino è stato compiuto.
L’atto, come spiegato dall’assessore allo sport Paolo Benini, era pronto già da tempo, ma la missiva inviata dal legale del presidente Montanari con le controdeduzioni all’ultimo tuffo (necessarie quindi delle integrazioni di risposta) e la situazione già di per sé complicata, hanno portato a dei rallentamenti. Adesso, però, è ufficiale: la concessione è stata revocata a seguito delle inadempienze, con l’Acr Siena (soggetto gestore) che avrà tempo fino a lunedì per riconsegnare la struttura al Comune. Il provvedimento, di fatto, estingue il contratto stipulato il 21 ottobre del 2021. Se il club bianconero non dovesse rispettare le tempistiche l’amministrazione, a tutela di un bene demaniale destinato al servizio pubblico, procederà all’esecuzione d’ufficio. Fatto salvo il risarcimento dei danni “da meglio quantificare”, il Comune procederà all’escussione della garanzia prestata dall’Acn Siena, una fideiussione di 242mila euro. La risoluzione sarà quindi comunicata alle autorità sportive eo amministrative competenti e la determinazione sarà inviata al dirigente risorse finanziarie per gli adempimenti di competenza. Riguardo le inadempienze, come si legge nella allegata relazione dell’ingegner Paolo Ceccotti, lo scorso 4 aprile i tecnici del Comune hanno effettuato un sopralluogo allo stadio (i tecnici della Robur non si sono invece presentati alla verifica in contraddittorio) per esaminare lo stato di avanzamento dei lavori in relazione al cronoprogramma proposto dal Siena. Benché il cartello posto all’ingresso degli spogliatoi rilevasse nel 19 aprile la data di partenza degli interventi, i tecnici hanno accertato che all’interno della struttura non c’era segno di nessuna attività, né l’allestimento di alcun cantiere (realizzazione di recinzioni, allestimento depositi, rimozione sky box e ringhiere…) propedeutiche agli stessi interventi. “L’inadempienza riscontrata, unita alla totale assenza di programmazione, ha comportato il mancato rispetto delle tempistiche previste e concordate in sede di Commissione di Vigilanza sui Locali di pubblico Spettacolo”.
FONTE : LA NAZIONE